lunedì 16 luglio 2012

Idroelettrico, per il Molise piccolo è meglio

Gli impianti idroelettrici di piccola taglia possono diventare il futuro della generazione idroelettrica, ma in Italia, il potenziale di questa tecnologia non è ancora ampiamente sfruttato. A dirlo è Lorenzo Battisti, esperto di sistemi di generazione di energia e professore associato all'Università di Trento. L’innovazione tecnologica è fondamentale per lo sviluppo del settore: questa tipologia di impianti, infatti, garantisce prestazioni migliori se utilizza un tipo di turbine diverso da quello usato negli impianti di grossa taglia. "Si tratta di tecnologie che sono state sviluppate nel settore eolico e che consentono di incrementare i rendimenti e rendere le turbine più flessibili e quindi adatte a macchine ad acqua fluente, ovvero il tipo di impianti che tipicamente viene realizzato su corsi d'acqua la cui portata varia a seconda delle stagioni. Anche i rilasci da parte di impianti esistenti presentano caratteristiche di variabilità della portata e del carico idraulico. Con queste nuove tecnologie, la macchina è in grado di adattarsi a condizioni variabili” dice Battisti.
Evitando il rischio di svendere le proprie risorse idriche, anche il Molise potrebbe trovare un potente acceleratore delle rinnovabili nell'ambito del mini-idroelettrico. Nella nostra regione, infatti, ci sono diversi piccoli corsi d'acqua potenzialmente utilizzabili, tra piccoli salti, barraggi e canali irrigui. Inoltre esso potrebbe essere un potente volano di crescita economica territoriale, come spiega  Rinaldo Denti, amministratore delegato dell'azienda Frendy Energy, molto attiva in questa nuova tecnica: "abbiamo scelto di concentrarci sugli impianti di piccola taglia perché è un settore poco coperto dai grandi operatori che finora adattavano soluzioni non studiate ad hoc, a tutto discapito del rendimento e del risultato finale." Ad oggi la tecnologia è matura e le possibilità di applicazione non mancano: la rivoluzione dei piccoli impianti è pronta a scalzare le grandi centrali, il cui pesante impatto su paesaggio, flora e fauna aveva finora fatto conquistare all'idroelettrico il primato di fonte rinnovabile più osteggiata dagli ambientalisti. Infatti, spesso integrati in sistemi idrici già esistenti, poco visibili e poco ingombranti, gli impianti di piccola taglia rappresentano la svolta verso un idroelettrico più sostenibile.


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