Il disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo è stato approvato. Le nuove norme prevedono l'introduzione dei limiti per le superfici consumabili, gli incentivi per il riuso del suolo e il recupero del patrimonio rurale.
''Siamo di fronte ad una svolta per l'uso del suolo nel
nostro paese: si potrà costruire solo se si riutilizza e questo in un paese in cui si è costruito a prescindere delle esigenze è un paletto importantissimo'', ha detto il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando.
Tra le altre novità, è prevista l'istituzione di un registro al ministero delle Politiche agricole per i comuni 'virtuosi', il risanamento di complessi edilizi nei centri storici, interventi di qualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche con l'obiettivo di mettere in sicurezza le aree esposte a rischio idrogeologico, soprattutto quelle più esposte a eventi meteorologici estremi. Inoltre, il provvedimento dispone l'istituzione di un Comitato interministeriale (composto anche da rappresentanti dell'Istat, dell'Ispra e della Conferenza unificata) per il controllo e il monitoraggio del consumo di superficie agricola. Al Comitato è affidato poi il compito di realizzare ogni anno un rapporto sul consumo di suolo in ambito nazionale.
Secondo Legambiente, l'approvazione del Ddl sul consumo di suolo è una buona notizia. Ma bisogna essere chiari nelle decisioni:
" Speriamo questa sia la volte buona e che Governo e Parlamento decidano di lavorare insieme e speditamente per raggiungere l’obiettivo di una rapida conversione in Legge dello Stato. Ci auguriamo anche che la si smetta con atteggiamenti schizofrenici, per cui mentre si approva un testo contro il consumo di suolo, contemporaneamente nella legge di bilancio si avallano nuove speculazioni attraverso l’emendamento stadi alla legge di stabilità o la proroga per l’utilizzo da parte dei Comuni degli oneri di urbanizzazione per le spese ordinarie come approvato a giugno”, ha commentato
il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza.
“Affinché l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050 possa essere perseguito – continua Cogliati Dezza - chiediamo a Governo e Parlamento di avviare una procedura rapida che sia regolata da una precisa tempistica che stabilisca obiettivi precisi e improrogabili a più breve termine. Non possiamo infatti puntare concretamente al risultato finale nel 2050 senza prevedere percentuali precise di riduzione del consumo di suolo tra cinque, dieci e venti anni”.
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