biodinamica: la vigna di anno in anno ha recuperato vitalità, passando dalla “stanca” produzione convenzionale a vigneto vitale. Sull’altro versante, quello della lavorazione delle uve, c’è l’impegno della cantina trevigiana Perlage, che ha condiviso da subito la scelta a vigneto biodinamico della Di Vaira, diventandone socia. Praticare la viticoltura biodinamica partendo dagli insegnamenti antroposofici di Rudolf Steiner infatti significa lavorare per mantenere la fertilità dei terreni ma anche rendere sane le piante perché possano resistere alle malattie e ai parassiti e produrre vini dalla qualità più alta possibile. Una volta raccolte a Petacciato ( in un’area ventilata dal microclima unico, sulle colline ma a pochi chilometri dal mare), le uve partono subito per il Veneto su camion frigoriferi. La lavorazione immediata consente di preservare tutte le straordinarie qualità che la coltivazione biodinamica ha concentrato in ogni singolo acino. I Bianchi, più leggeri e vivaci, sono vinificati senza la presenza delle bucce, mentre i Rossi, più corposi ed austeri, ricavano colore e tannini proprio da esse. Nel periodo di vendemmia e vinificazione la cantina è presidiata giorno e notte per controllare temperature e fermentazioni: si tratta infatti di una fase molto delicata quando si lavora con uve biodinamiche, impiegando solo processi rigorosamente naturali, come gli arieggiamenti, la regolazione delle temperature, i travasi. Il resto è compiuto dalla meravigliosa forza della natura.
martedì 3 dicembre 2013
Fattoria Di Vaira, arrivano i vini biodinamici
biodinamica: la vigna di anno in anno ha recuperato vitalità, passando dalla “stanca” produzione convenzionale a vigneto vitale. Sull’altro versante, quello della lavorazione delle uve, c’è l’impegno della cantina trevigiana Perlage, che ha condiviso da subito la scelta a vigneto biodinamico della Di Vaira, diventandone socia. Praticare la viticoltura biodinamica partendo dagli insegnamenti antroposofici di Rudolf Steiner infatti significa lavorare per mantenere la fertilità dei terreni ma anche rendere sane le piante perché possano resistere alle malattie e ai parassiti e produrre vini dalla qualità più alta possibile. Una volta raccolte a Petacciato ( in un’area ventilata dal microclima unico, sulle colline ma a pochi chilometri dal mare), le uve partono subito per il Veneto su camion frigoriferi. La lavorazione immediata consente di preservare tutte le straordinarie qualità che la coltivazione biodinamica ha concentrato in ogni singolo acino. I Bianchi, più leggeri e vivaci, sono vinificati senza la presenza delle bucce, mentre i Rossi, più corposi ed austeri, ricavano colore e tannini proprio da esse. Nel periodo di vendemmia e vinificazione la cantina è presidiata giorno e notte per controllare temperature e fermentazioni: si tratta infatti di una fase molto delicata quando si lavora con uve biodinamiche, impiegando solo processi rigorosamente naturali, come gli arieggiamenti, la regolazione delle temperature, i travasi. Il resto è compiuto dalla meravigliosa forza della natura.
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