giovedì 12 luglio 2012

Sbloccati i fondi per l’acquedotto che alimenterà undici paese del basso Molise

L'Acquedotto che alimenta il Basso Molise
Dopo mesi di ritardo dal completamento dell’acquedotto la Regione sblocca 5 milioni e 412 mila euro. La buona notizia arriva proprio nel periodo della maggiore criticità idrica del basso Molise. Rubinetti “muti”, acqua vietata per irrigare i campi, intere contrade a secco. Tutto questo doveva essere evitato dall’acquedotto Molisano Centrale che dovrà servire ben 11 paesi del Basso Molise dell’acqua proveniente dalle sorgenti del Matese. Questi pesanti ritardi sono la conseguenza della mancanza di fondi necessari per realizzare le modifiche che si erano rese necessarie per far arrivare il flusso idrico alla marina di Montenero e per evitare che gli scavi interessassero il centro urbano di Petacciato.
Esulta il commissario straordinario dell’azienda speciale regionale, Michele Picciano. «Si tratta di una straordinaria notizia – ha commentato Picciano – per l’Azienda Molise Acque e per gran parte della popolazione del territorio regionale. Non appena sarà perfezionato l’iter procedurale del provvedimento – ha aggiunto Picciano – metteremo subito in moto i meccanismi necessari per arrivare in tempi brevi alla definizione del completamento dell’opera che garantirà acqua potabile direttamente dalle sorgenti matesine a undici comuni della fascia costiera (Guardialfiera, Larino, San Martino in Pensilis, Ururi, Portocannone, Campomarino, Termoli, San Giacomo degli Schiavoni, Guglionesi, Petacciato e Montenero di Bisaccia) che oggi usufruiscono di acqua potabilizzata della Diga di Ponte Liscione».
Fonte, Primo Piano Molise

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