mercoledì 25 luglio 2012

Piatti e bicchieri di plastica inizia la raccolta differenziata

Finalmente anche le 140.000 tonnellate di piatti e bicchieri in plastica monouso che annualmente gli italiani consumano potranno essere riciclati. Fino ad ora questi rifiuti finivano nella spazzatura indifferenziata, ma secondo un comunicato stampa di Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica), Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), dal primo maggio 2012 possono essere raccolti assieme agli altri imballaggi in plastica. Resteranno invece esclusi quelli di materiale plastico più rigido, non potendo essere considerati imballaggi, come ad esempio le posate usa e getta.
Le regole per il riciclo sono le medesime per altri imballaggi alimentari: devono essere privi di qualsiasi residuo solido o liquido e quindi adeguatamente svuotati prima di essere smaltiti, fatte salve le normali tracce di quanto hanno contenuto. Questo particolare è importante perché agevola le operazioni di selezione e di avvio al riciclo.
Nel comunicato, il delegato dell'ANCI all’Energia e ai Rifiuti, Filippo Bernocchi evidenzia come questa sia «un’importante novità, che va nella direzione di facilitare ai cittadini la raccolta differenziata. Sono state così accolte le istanze di numerosissimi Comuni italiani. Da questa novità potrà derivare non solo un beneficio ambientale, ma anche l'opportunità per i Comuni di aumentare in misura considerevole i corrispettivi ricevuti a fronte del materiale correttamente conferito.»
Secondo alcuni però, il sistema non potrà funzionare bene perché mancano adeguati sistemi di riciclaggio per questo tipo di plastiche. «Allo stato attuale – spiega Roberto Ronco Assessore all’ambiente della Provincia di Torino - mentre i vituperati sacchetti e le bottiglie attraverso adeguate filiere di recupero torneranno a essere plastica, per i piatti e i bicchieri non sarà proprio così. Le stoviglie usa e getta rientrano nella famiglia delle plastiche eterogenee, per le quali non esiste ancora una filiera di recupero su scala nazionale, e dunque verranno spesso incenerite.

Per leggere il comunicato stampa del CONAI clicca qui

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