|
Mario Guidi Pres. Confagricoltura |
L’organizzazione di rappresentanza delle imprese agricole italiane si dichiara apertamente contraria al nuovo decreto sulle rinnovabili emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico in concerto con il Ministero per l’Ambiente. “Vogliamo comprendere se il Paese crede davvero nella green economy e nel ruolo indispensabile che hanno le imprese agricole per lo sviluppo dell’energia alternativa” afferma l’associazione degli agricoltori. Facendo riferimento al V Conto Energia, Confagricoltura sottolinea come nel neo regime tariffario i fabbricati rurali, ai fini dell’accesso alle tariffe, non siano equiparati agli altri edifici, come le serre fotovoltaiche abbiano subito un’ulteriore restrizione sulla superficie ricopribile da pannelli, che scende dal 50% al 30%, e come le tariffe onnicomprensive e quelle premio per l’energia consumata in sito non siano convenienti neppure per i piccoli impianti agricoli per i quali non c’è
neppure la priorità di accesso al registro. Non va meglio con il decreto sulle altre rinnovabili elettriche che, secondo l’organizzazione , penalizza i piccoli impianti, come quelli a biogas e prevede tariffe insufficienti per realizzare gli investimenti. “E’ inaccettabile la disattenzione complessiva verso le imprese agricole, non favorendo il loro ruolo e trascurando i benefici che ne deriverebbero per l’ambiente e per la collettività. Occorre cambiare atteggiamento, e lo deve fare prima di tutti il ministero per le Politiche agricole, e riconsiderare il ruolo che ha, e sempre più deve avere, il settore primario per la costruzione di una green economy degna di questo nome” conclude Confagricoltura.
Fonte: Confagricoltura
Nessun commento:
Posta un commento