Dall'Ilva di Taranto ai lavori di rimozione della Costa Concordia. Sono tante le questioni ambientali che hanno reso il 2013 "un anno molto difficile". A fare un bilancio ambientale dell'anno che si sta per concludere è il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, che per il 2014 auspica qualche passo avanti nella strategia energetica nazionale. Il 2013, spiega Orlando, "è stato l'anno dell'Ilva, della Concordia e di molte emergenze per quanto riguarda i rifiuti. È stato però anche l'anno in cui abbiamo iniziato a costruire delle riscosse rispetto a questi temi".
Sull'Ilva, ad esempio, dice il ministro, "ci sono dei primi risultati positivi" con il nuovo decreto approvato dal governo. "Gli obiettivi dell'Aia restano tutti e saranno ulteriormente rafforzati con il piano ambientale". Nel nuovo decreto "viene soltanto chiarito il modo in cui viene interpretato ciò che si ritiene un obiettivo soddisfacente nell'attuazione delle sue prescrizioni. C'è una norma di chiarificazione che va in questa direzione".
"E poi c'è l'inizio delle attività di rimozione della Concordia". Inoltre, il 2013 è stato anche "l'anno in cui abbiamo approvato per la prima volta una legge sul consumo del suolo e l'anno nel quale credo abbiamo messo in campo una strategia efficace sul contrasto ai roghi tossici nella terra dei fuochi". C'è poi da sottolineare che "è cresciuta la consapevolezza intorno ai temi della green economy, ossia dell'opportunità di rispondere alla crisi attraverso una crescita di un segmento della nostra economia legato alla sostenibilità". In sintesi, aggiunge il ministro dell'Ambiente, ci sono"ferite ancora aperte, ma è stato fatto qualche passo avanti verso la rimarginazione di alcune di queste e una strategia di riferimento che inizia a delinearsi".
Quanto al prossimo anno, secondo il ministro bisogna "andare avanti sul tema del suolo che considero fondamentale. È un anno nel quale dobbiamo dare una risposta organica e compiuta sul tema dell'acqua e fare un passo avanti dalla strategia energetica nazionale ad un vero e proprio piano energetico nazionale". Queste tre questioni, conclude, "mi sembrano le più rilevanti accanto a tante altre tra le quali citerei i rifiuti e l'allineamento del nostro Paese agli obiettivi europei sulla raccolta differenziata".
In merito allo stop da parte della commissione bilancio della Camera all'emendamento 'ammazza rinnovabili' per il ministro Orlando "è una scelta che va nella direzione che avevamo auspicato".
In particolare, si tratta di un provvedimento che "non aggredisce le rinnovabili e che dà un contributo senza chiari obiettivi alla produzione fossile e consente un intervento che ha una visione d'insieme e che soprattutto eviti di disincentivare o penalizzare le rinnovabili".
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