Il progetto "Gran Manze" presentato dal Senatore Pd, Roberto Ruta, continua a ricevere pareri negativi. E questa volta una critica dura arriva dalla Coldiretti Molise. La scelta di sostenere l'allevamento di 12000 manze della Granorolo nel basso Molise è in contrasto con le linee programmatiche della Regione. "All'atto dell'insediamento del Governo Regionale del Molise, il Presidente Paolo Frattura ha sottoscritto l'impegno a porre attenzione verso il territorio, inteso come risorsa irrinunciabile, valore di riferimento e potenziale fattore
di sviluppo, che diventerà uno degli elementi chiave per la definizione delle diverse politiche settoriali", hanno sottolineato
i Dirigenti Provinciali e Regionali Coldiretti Molise, durante l'incontro di ieri con l'Assessore alle Politiche Agricole, Vittorino Facciolla. La realizzazione di un mega-impianto, con una spesa di 18 milioni di euro, non implementerebbe i prodotti agroalimentari molisani. Anzi, le imprese agricole già presenti nell'area individuata per il progetto, secondo la Coldiretti Molise, verrebbero fortemente penalizzate.E' il caso degli agricoltori di San Martino in Pensilis, Guglionesi e Larino, che hanno investito in produzioni come gli uliveti e i vigneti. "Il progetto Gran Manze, come abbiamo indicato già da giugno scorso, è funzionale solo ad incrementare la produttività delle mega-stalle del nord, penalizzando la filiera lattiero-casearia del Molise – ha evidenziano Vittorio Sallustio, presidente di Coldiretti Molise – Infatti, demandando al Molise l’onere della crescita delle vitelle, nei primi due anni di vita non produttivi ai fini della lattazione, le grandi stalle del nord, che hanno difficoltà ad accrescere i loro stabilimenti per limiti di sopportabilità dell’impatto sul territorio, libereranno immediatamente box in stalla, ed al posto delle vitelline, inviate in Molise, metteranno vacche già in lattazione, aumentando immediatamente la propria produzione di latte, ed indirettamente di formaggi e latticini industriali, che faranno concorrenza, forti di grandi economie di scala, ai prodotti tradizionali del Molise.”
Un'idea di sviluppo, in altre parole, che è lontana dal concetto di ecosostenibilità, e che guarda piuttosto al passato. Forse potrebbero esserci delle opportunità occupazionale. E proprio su questo punto, ieri in un'altra sede, Roberto Ruta ha precisato: "Il progetto occupa un chilometro quadrato dei 4436 da cui è composto il territorio della regione Molise. Ai 50 dipendenti tra impiegati, operai e veterinari, vanno aggiunti gli autotrasportatori perché non sono dipendenti della società Gran Manze ma che saranno, come i dipendenti diretti, molisani". E' quindi un'occasione da non perdere? A voi la risposta.
Intanto l'Assessore Facciolla ha preso atto delle posizioni della Coldiretti Molise, ed ha dichiarato che il suo assessorato, dopo aver valutato il progetto di massima “Gran Manze” in base alla documentazione fornita, ha registrato la possibilità di criticità per l’impatto socio-economico ed ambientale ed è pronto a compiere delle indagini approfondite.
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