Quale sarà il futuro dell'ambiente nel Molise? Legambiente Molise lo ha chiesto ai candidati alla presidenza della Regione Molise durante l'incontro di ieri sera presso la biblioteca provinciale "Pasquale Albino" di
Campobasso. L'associazione ambientalista, dopo aver raccolto le domande dei cittadini nei giorni scorsi, con il contributo del giornalista de Il Venerdì di Repubblica, Alberto Fiorillo, ha voluto evidenziare il ruolo fondamentale dell'ambiente nello sviluppo del territorio Molisano:
« Sembra che soltanto a pochi è riservato il lusso di vivere in maniera dignitosa nella terra in cui sono nati.Ma il nostro Molise se ci muoviamo in tempo e non lo martoriamo più, può darci tanto se sappiamo ripartire dai territori- ha detto Maria Assunta Libertucci, presidente Legambiente Molise-Conosciamo molti bravi sindaci dei nostri splendidi borghi, il loro impegno per salvaguardare le piccole comunità con il contributo di molti ragazzi con i quali collaboriamo da anni. Eppure sembra che la politica non se ne sia mai accorta».
Ed ha aggiunto nella sua apertura :« Non parliamo di ambiente in termini sentimentali o poetici, il nostro è l’ambientalismo scientifico, quello sul quale si può basare per intero il governo del territorio. E’ fondamentale conservare l’identità culturale del Molise. Vogliamo sgranare i punti dolenti della nostra terra che rischiano di rimanere tali a causa del connubio micidiale dell’incapacità amministrativa, avidità delle scelte politiche dettate dal trasformismo. Sulle biomasse e le centrali non c’è stato un interesse serio. E nonostante le promesse sulla realizzazione del Parco del Matese, siamo rimasti a Bastiani ad aspettare i Tartari ».
La prima domanda che ha aperto il dibattito è stata: «Fra i vostri obiettivi nei primi cento giorni c'è la realizzazione del Parco del Matese?».
Tutti i candidati vogliono realizzare il progetto, Antonio Federico del Movimento 5 Stelle, il primo estratto dal sorteggio, ha chiarito che bisogna coinvolgere la popolazione dal basso e valorizzare l'agricoltura. Camillo Colella di Lavoro sport e sociale, ha sottolineato l'aspetto economico:« Bisogna considerare l’economia. Da imprenditore sono abituato a prendere delle responsabilità ogni giorno, mi piacerebbe sfruttare al massimo l’ambiente e il territorio e salvaguardarlo in modo ecocompatibile per ottenere ricchezze e occupazione».
Massimo Romano, leader di Costruire Democrazia, ha poi aggiunto : « Guardo con interesse le associazioni che nascano dalla volontà di cittadini amanti dell’ambiente e realizzano straordinarie iniziative ambientali. Penso che sviluppare il progetto Parco del Matese significa dare la possibilità di lavoro a molti disoccupati anche in età avanzata. Ma deve diventare un interesse statale».
Eppure secondo il candidato del Pd, Paolo di Laura Frattura: «Siamo tutti d’accordo ma bisogna superare la contrapposizione fra protezione e mancanza di investimenti. Bisogna agire in una prospettiva interregionale perché la parte campana è regolamentata mentre quella molisana no. Bisogna considerare anche il rapporto del Parco del Matese con l’area industriale di Campochiaro e Campobasso».
Diversa è stata la riflessione di De Lellis di Rivoluzione Democratica Molise: «Prima di agire dobbiamo coinvolgere e ascoltare gli abitanti del territorio del Parco del Matese. Sono cose che rientrano nello sviluppo strategico della regione e non si fanno in cento giorni. Non servono tempi brevi ma tempi giusti» . La rappresentante delle coalizione di Michele Iorio, Fernanda Pugliese ha invece sottolineato: «Il Parco del Matese può essere un’occasione per la tutela della biodiversità. E’ un progetto semplicemente interrotto».
Terminato il primo giro di domande, si è voluto fare il punto sulla questione energetica. Alberto Fiorillo ha chiesto se si farà il piano energtico regionale, senza lasciare che le decisioni vengano dai privati. Il primo a rispondere, secondo il nuovo giro, è stato Camillo Colella: « E' urgente fare il piano, perchè senza di esso si è ottenuto soltanto la speculazione e il disordine. Produciamo troppa energia rispetto a quella che serve senza superare il problema dell’inquinamento ambientale». Con determinazione Romano ha riconosciuto la necessità di una regolamentazione basata su una cabina di regia tra Regione e Direzione regionale dei Beni Culturali.« Dobbiamo preservare i patrimoni dell’umanità come i tratturi e le aree archeologiche ed evitare l’installazione di nuove pale eoliche in queste zone- ha rivendicato Massimo Romano- Ovvero la sottrazione delle aree agricole per la realizzazione di fotovoltaici pannelli. Centrali a biomasse, inceneritori, e turbogas devono ottenere una immediata sospensione in autotutela da parte della Regione dei procedimenti avviati o rilasciati. Il Molise è inadempiente in funzione dell’aria e nella registrazione dei tumori» .
Quando si parla di energia, ci sono ancora dei temi da chiarire secondo Frattura e sono necessarie delle soluzioni concrete: «E' sufficiente un piano regolatore, sovrapponendo le carte dell’uso del suolo, e la carta dei venti con le carte dei i piani paesistici della regione per individuare le aree a vocazione. Si parla poco di biomassa la quale per piccoli impianti può funzionare come l’idroelettrico non solo legato ai corsi d’acqua, ma sfruttando la depurazione e le turbine in linea con la green economy» .
Ma il tema energia secondo De Lellis nasconde delle insidie: « Il problema sono le multinazionali che hanno contrattato con i comuni su cifre ragguardevoli. Poi i sindaci più furbi hanno piantato pale eoliche nel confine fra comuni. E’ emerso l’egoismo dei sindaci che hanno approfittato dell’assenza di un piano.Spesso i vigneti sono stati sostituiti nel basso Molise da impianti fotovoltaici».
Quello energetico non è un bivio secondo Pugliese:« Occorre conciliare tutela del territorio con il fabbisogno energetico. Bisogna redarre un catalogo di quello che già c’è e degli insediamenti. Successivamente bisogna fare piani per la valorizzazione della microenergia ».
Ma i limiti energetici vengono dalla carenza di un utilizzo razionalizzato delle risorse :
« Manca una rete di distribuzione dell’energia elettrica alternativa- ha spiegato Federico-
"Da un punto di vista termico possiamo fare molto partendo dall’ efficientamento energetico dei servizi pubblici».
Fra gli argomenti del dibattito è stato inserito il consumo di suolo.
In Italia tra 2001 al 2011 è stato consumato l’8,8% di territorio. Il Molise è una regione a rischio. E questo tema si lega con la questione autostrada. Ma il punto su cui i candidati sembrano convergere è la necessità di dialogare con quei privati che guardano soltanto alla speculazione edilizia, e in progetti come l'autostrada sembrano trovare un terreno fertile. E quindi la soluzione sembra essere l'investimento di denaro su rotaia, migliorando la qualità dei collegamenti fra i comuni. Diversa è stata la posizione di Fernanda Pugliese:
«L'autostrada Termoli-San Vittore è una svolta per i collegamenti con altri territori e diventa necessario costruire ulteriori percorsi stradali ».
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