No alla deturpazione del paesaggio e tutela della salute dei cittadini, sono le parole d’ordine dell’incontro pubblico tenutosi ieri a Cercemaggiore e promosso dal Comitato per la Difesa di Santa Maria a Monte. Presso i locali del Convento di Santa Maria della Libera di Cercemaggiore si è svolto, alla presenza di numerosi cittadini, un incontro – convegno sullo scempio che si sta perpetrando a Cercemaggiore. Gli esponenti del Comitato hanno voluto
incontrare tutta la cittadinanza in un incontro pubblico per spiegare lo stato di degrado paesaggistico e dei connessi rischi per la salute dei cittadini a causa delle numerose antenne di tele-radio diffusione e di telefonia mobile che stanno proliferando nella zona di Cercemaggiore. “La storia va avanti dagli anni ’60 quando l’amministrazione di allora decise di vendere una porzione di suolo pubblico alla RAI per permettere l’istallazione della prima antenna di tele diffusione. Da allora è stato un proliferare di antenne e tralicci, alcuni dei quali nemmeno autorizzati” esordisce Giovanni Cristofano, portavoce del Comitato “ma l’amministrazione comunale attuale non è certo esente da colpe in quanto ritarda ad approvare un regolamento comunale per la delocalizzazione delle antenne in aree meno impattanti, recependo così l’indicazione di una legge regionale del 2006”. Successivamente è intervenuto il Dott. Antonio Di Lisio, ambientologo e membro della SIGEA, società italiana di geologia ambientale, che ha illustrato ai cittadini cercesi le potenzialità offerte da un sito di notevole rilevanza storico-artistica e paesaggistica “il sito di Santa Maria a Monte offre notevoli potenzialità per il turismo, essendo presente una chiesa romanica dell’XI secolo e offrendo un meraviglioso punto di osservazione per la sottostante valle del Tammaro, ma tale potenzialità viene notevolmente ridotta dal proliferare selvaggio di antenne e tralicci in quanto compromettono le peculiarità del luogo” ha affermato il dott. Di Lisio nel suo intervento. A seguire hanno preso la parola i dottori Leo Terzani, presidente dell’ISDE Molise, società dei medici per l’ambiente e il dott. Sergio Zarrilli, pediatria e membro dell’ISDE “ci sono importanti studi che mettono in relazione le esposizioni prolungate a campi elettromagnetici e l’insorgere di patologie, quali forme tumorali o malattie neuro-degenerative” ha concluso il dott. Zarrilli nel suo intervento. Alle conclusioni del dibattito è intervenuto anche il consigliere regionale Michele Petraroia, che ha avuto un ruolo fondamentale nell’affiancare il Comitato, esortando la cittadinanza cercese a ritrovare un’unità di intenti nella battaglia in difesa del proprio territorio e della propria salute.
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