Continuano le iniziative del Pnalm (Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise). A partire da oggi, i camosci verranno censiti. Il lavoro coinvolgerà le guardie del Parco e del CTA e i volontari. Si incomincia dai 15 animali già dotati di radio collare, per i quali è stato necessario un impegno di seicento ore di ricerca sul campo, con 2 mila 500 controlli telemetrici per comprendere il tasso di natalità, di sopravvivenza e di accrescimento nonché la struttura della popolazione. Grazie alla collaborazione degli allevatori sono stati realizzati anche dei programmi sanitari speciali per gli animali domestici, bovini, ovini e caprini, che pascolano abitualmente nelle stesse aree del camoscio. A più di 500 capi è stata somministrata gratuitamente una profilassi antiparassitaria. Gli ultimi censimenti sono stati effettuati a novembre 2010 e a luglio 2011 lungo 23 circuiti dell’area protetta, dove furono osservati 530 esemplari tra i quali 131 cuccioli, con una percentuale di sopravvivenza del 46%: in linea con la media storica. Pescasseroli contribuisce in questo modo alla salvaguardia del camoscio d’Abruzzo come è indicato nel Progetto Life “Coornata” finanziato dalla Comunità Europea e iniziato un anno fa.
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