A poche settimane dal ritrovamento di un Nibbio reale falciato dalle pale eoliche di Frosolone, un altro splendido rapace è stato portato venerdì scorso presso il Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Casacalenda, colpito a morte da una pala dell’impianto di Acqua spruzza. “Un’ecatombe – afferma Angela Damiano della LIPU Molise – confermata da studi che hanno rilevato la diminuzione del 50% di questo raro rapace in tutta l’area matesina”. Il danno è doppio se consideriamo che ci troviamo in pieno periodo riproduttivo. I Nibbi reali, presenti in regione con meno di 30 coppie, sono una specie protetta a livello comunitario e la minaccia per la loro sopravvivenza a causa delle torri eoliche è ormai un dato di fatto. Si moltiplicano intanto le segnalazioni e le prove audiovisive di rapaci ed altri grandi uccelli che vengono uccisi in gran numero dalle centrali eoliche.
La LIPU-Birdlife Italia, insieme ad altre associazioni ambientaliste, sta preparando in merito un dossier sugli impatti degli aerogeneratori in Italia da presentare alla Commissione Europea e al Ministero dell’Ambiente che chiederà interventi urgenti al fine di limitare il massacro di fauna protetta e di prevedere il ridimensionamento dell’enorme impianto di Frosolone, vera e propria trappola per rapaci, pipistrelli e grandi migratori. Intanto il Nibbio reale ricoverato il primo giugno non ce l’ha fatta, nonostante le cure tempestive dello staff del Centro Recupero LIPU. (Carlo Meo)
MOLISE GREEN ringrazia l’autore per la gentile concessione dell'articolo e della foto.
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